Le nozioni non bastano. Si può imparare tanto e bene sui libri di scuola, ma oggi più che mai risulta necessario saper agire le competenze nella realtà.
In un linguaggio colloquiale, si dice che i docenti devono saper “far stare al mondo” i propri studenti.
Ma come farlo nel lavoro concreto e quotidiano in classe?
Lavorare per competenze trasversali: i vantaggi
Adottare un metodo di lavoro basato sullo sviluppo delle competenze trasversali porta con sé alcuni vantaggi indiscutibili:
- assumere comportamenti consapevoli
- risolvere i problemi in autonomia
- sviluppare un pensiero critico senza farsi trascinare dal gruppo
- stimolare l’intelligenza
se i programmi Ministeriali sono scomparsi ormai da anni, l’unica richiesta che viene fatta rimane quella di insegnare e far apprendere per competenze.
Gli insegnanti sono liberi di insegnare le discipline come vogliono, secondo scienza e coscienza.
L’unico vincolo è contenuto nelle Linee guida, declinate per l’appunto in termini di competenze, che gli studenti dovranno possedere via via, al termine del primo biennio, del secondo biennio e del quinto anno.
Competenze trasversali: cosa sono?
Si tratta di imparare a trattare un qualsiasi argomento secondo un approccio multidisciplinare.
Spronare gli studenti a sviluppare questo metodo di studio è stato ritenuto così importante da modificare anche le modalità degli esami di Stato, incentrati proprio su una tesina strutturata in questo modo.
Saper fare collegamenti fra discipline diverse è la regina delle competenze trasversali. Dà soddisfazione, è motivante e rende più intelligenti.