Le cifre sono ingenti e sono state destinate allo scopo di digitalizzare e fungere da stimolo per ampliare prospettive culturali ed innovative.

Il PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) apre le porte a diverse interessanti opportunità ma ci si chiede se all’interno degli istituti scolastici siano presenti figure che posseggano competenze adeguate a sostenere un compito così impegnativo.

Le indicazioni date per le modalità con cui questi soldi devono essere impiegati (trasformazione delle aule in ambienti di apprendimento innovativi, ma con il vincolo dell’intervento su il 50% degli ambienti dell’Istituto, il che significa poche migliaia di euro per ognuno di essi) limitano considerevolmente la possibilità di una effettiva concezione dell’innovazione.

Il rischio è che si utilizzino i fondi per migliorare solo l’aspetto superficiale ed estetico degli istituti senza andare a fondo, al vero cuore dell’opportunità di investimento che prevede un’innovazione digitale e culturale degli istituti.

I tempi, inoltre, sono molto ristretti, le progettazioni da compiere complesse ed estremamente importanti perché condizioneranno il futuro delle scuole.

Le scuole insomma non sembrano pronte, in termini di soft e hard skills, a recepire nel modo migliore e più corretto l’importante opportunità proveniente dal PNRR: serve un cammino di formazione e cultura dell’innovazione costante e quotidiano, che possa aiutare tutti i soggetti operanti a prepararsi adeguatamente al compito che li attende.